venerdì 26 agosto 2011

CO2 e il riscaldamento globale

E’ ormai assodato che la ragione del progressivo riscaldamento del pianeta risiede nell'opera dell'uomo.
Attraverso l'immissione nell'atmosfera di certi gas, il principale dei quali è l'anidride carbonica (indicata spesso con la sua formula chimica, CO2), l'uomo ha incrementato il cosiddetto effetto serra, un effetto già naturalmente presente. In pratica, questi gas-serra consentono alla radiazione solare di raggiungere la superficie terrestre, ma ne ostacolano parzialmente la riemissione verso lo spazio, comportandosi proprio come i vetri di una serra. L'opera dell'uomo sta rendendo questi "vetri" sempre più efficaci, con le conseguenze descritte sopra.

Oltre alla CO2, che viene prodotta in tutti i processi di combustione, altri gas-serra sono il metano, prodotto in grandi quantità nell'allevamento del bestiame (gas intestinali) e nella fermentazione delle sostanze organiche (ad esempio quando la componente umida dei rifiuti finisce in discarica), l'ossido nitroso (prodotto in agricoltura in seguito all'uso intensivo di fertilizzanti azotati, nonché nelle marmitte catalitiche delle automobili) e vari gas usati nell'industria, specialmente nella produzione di frigoriferi e condizionatori. Qui ci concentriamo sulla CO2, che è il principale responsabile del riscaldamento indotto dall'uomo, e anche quello le cui emissioni sono più difficili da ridurre, come vedremo.
Attraverso l'effettuazione di trivellazioni nei ghiacci antartici, è stato possibile ricostruire il contenuto di CO2 nell'atmosfera e la temperatura terrestre negli ultimi 400.000 anni. I risultati sono mostrati nella figura che segue (la CO2 sopra e la temperatura sotto) in funzione della distanza in anni dal tempo presente. Si vede chiaramente che le due curve sono molto simili, cioè esiste una chiara correlazione tra il contenuto di CO2 nell'atmosfera e la temperatura media della Terra. Si può anche osservare che il massimo valore di concentrazione di CO2 raggiunto negli ultimi 400.000 anni (tralasciando l'ultimo secolo) è stato di 300 ppm (parti per milione).



Le emissioni di gas serra dovute all’uomo
La figura che segue mostra la concentrazione di CO2 nell'atmosfera negli ultimi 1100 anni (dal 900 DC a oggi) nel riquadro a sinistra, e il dettaglio relativo agli ultimi 150 anni nel riquadro a destra. Si vede che prima della rivoluzione industriale (intorno al 1850) la concentrazione di CO2 era stabile, con un valore di circa 280 ppm (parti per milione). A partire dall'inizio della rivoluzione industriale l'uso sempre crescente di combustibili fossili (carbone, petrolio, gas naturale) ha portato a un incremento sempre più rapido della concentrazione di CO2, fino a raggiungere il valore attuale di 370 ppm. Questo valore è maggiore dei 300 ppm citati nel paragrafo precedente. In effetti, si tratta del valore più elevato che si sia avuto negli ultimi 20 milioni di anni!




Il confronto tra questa figura e quella relativa al recente aumento della temperatura terrestre conferma la correlazione osservata con le misure effettuate sui ghiacci antartici. In realtà però, mentre le variazioni avvenute naturalmente in ere passate si sono verificate in modo graduale, su tempi dell'ordine di molte migliaia di anni, consentendo agli esserei viventi di adattarsi progressivamente, il cambiamento indotto dall'uomo è avvenuto nell'arco di poco più di un secolo, e procede a un ritmo sempre crescente. Questo ha conseguenze gravissime per tutte le forme di vita presenti sulla terra.

(fonte: http://martines.org)

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